Verso la fine degli anni Ottanta, quando ho ricevuto la mia prima formazione come insegnante, a noi giovani docenti alle prime armi veniva inculcato il concetto che in didattica "non esistono ricette".

All'inizio degli anni Novanta, quando sono diventata io stessa formatrice di insegnanti di lingua tedesca, ero solita ripetere anch'io ai miei giovani colleghi-studenti lo stesso mantra: "Purtroppo non esistono ricette...".

Puntualmente coglievo la loro delusione e disorientamento e tuttavia insistevo, credendo di essere nel giusto - anche se, sotto sotto, in me si insinuava il dubbio: davvero in didattica proprio non è possibile fornire delle "ricette"?

Negli anni successivi, ho continuato a lavorare da un lato come docente di Lingua Tedesca nella Scuola Secondaria e dall'altro come formatrice di Didattica delle Lingue e poi anche di Didattica Digitale. Man mano che accumulavo esperienza, il paragone del mio lavoro con l'attività culinaria mi veniva sempre più spontaneo e mi appariva pertinente.

Avete mai provato a cucinare un pranzo della festa, dedicando ad esso molto tempo e fatica, per poi vederlo sparire in quattro e quattr'otto senza che ne rimanga più traccia? Bene, la sensazione provata è la stessa di quell'insegnante che ha speso magari ore ed ore per preparare un'attività didattica per una lezione "speciale", per poi "consumarla" nel giro di un'ora scarsa - per non parlare della traccia che ne rimane nei commensali...

Avete mai organizzato con la massima cura un buffet ricco e vario, curando oltre agli ingredienti anche l'aspetto coreografico dell'insieme, per poi vedere alcuni vostri invitati spilluzzicare senza entusiasmo qua e là e abbandonare il tavolo con il piatto semi vuoto? Bene, io questa sensazione l'ho provata molte volte, in particolare nella mia didattica digitale, in cui ho sempre cercato di dare agli studenti un'offerta ricca e varia, per stimolare la loro capacità di scelta e di autonomia personale...

Ma non crediate ci siano solo esempi in negativo, anzi! Avete presente la felicità dei bambini quando stanno per gustare un cibo per cui vanno matti? Oppure quando ne hanno fatto un assaggio e ne vogliono ancora? E' la stessa euforia che l'insegnante percepisce quando è riuscito a coinvolgere gli studenti in un'attività che li appassiona e che vorrebbero continuare a svolgere...

Il punto più importante di contatto tra i due mondi della cucina e della didattica però (io mi considero davvero esperta solo nel secondo!) sono le conoscenze e l'esperienza che ti guidano nell'azione (ohibò, non è che stiamo parlando di "COMPETENZA"?)

Chi ha provato a cucinare anche solo per i propri familiari o amici (come me) sa che è di grande soddisfazione poter contare su qualche ricetta "sicura", che magari si è riusciti a migliorare nel tempo e anche ad adattare ai gusti e alle esigenze di ogni commensale (tradotto in didattichese: come i nostri alunni, anche noi insegnanti acquisiamo delle "STRATEGIE" utili!).

Per organizzare un buon menu, bisogna 1) partire dal risultato finale che si vuole ottenere 2) selezionare buoni ingredienti 3) dosarli e combinarli con equilibrio e misura, per evitare nausee o addirittura indigestioni 4) tenere conto delle intolleranze individuali e delle preferenze degli ospiti 5) controllare la riuscita di ogni passaggio e quella finale e prenderne nota per migliorare in futuro!

Ma... stiamo parlando di cucina o di didattica?

Di entrambe, naturalmente!